Rete delle scuole polo
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Rete delle scuole polo
A scuola mi emoziono quando...
Scuola polo Istituto tecnico industriale "Galileo Ferraris” di Molfetta
L’esperienza che vede protagonista di coordinamento la scuola polo “Galileo Ferraris” di Molfetta fonda la sua mission formativa-educativa sul concetto di “consapevolezza e di conoscenza delle proprie emozioni” strettamente connesse alla capacità di stare bene emotivamente, affettivamente e fisicamente e sul ruolo fondamentale che la scuola detiene rispetto a tali tematiche. Consapevolezza e scoperta delle proprie emozioni, infatti, si rivelano steps fondamentali affinché si verifichino le condizioni favorevoli per la crescita e lo sviluppo della persona,in stretta connessione con quel vissuto emozionale ed esperienziale che proviene dal mondo scolastico, ma soprattutto promuovendo quelle azioni utili a far sì che la persona abbia ben evidenti le proprie potenzialità e apprenda modalità strategiche per far fronte ai propri bisogni.
Il progetto si propone di far crescere la comunità “scuola” con la condivisione da parte dei soggetti coinvolti degli obiettivi generali e con l’offerta, in qualità di Istituto Polo, di formazione, tutoraggio, raccolta ed elaborazione di materiali, documentazione e divulgazione di tematiche sulla promozione della salute in modo che la crescita di ciascuna istituzione scolastica coinvolta nel progetto avvenga attraverso le attività che essa svilupperà in relazione ad obiettivi specifici.
Dirigente Scolastico: Preside Ing. Prof. Manlio MASSARI
Docente referente per l'educazione alla salute: Prof.ssa Maria Rosaria PANISCOTTI
Indice:
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Gli obiettivi perseguiti
Gli obiettivi trasversali:
- Potenziare la formazione ed incrementare la motivazione degli allievi e degli insegnanti
per la promozione del benessere a scuola e negli altri contesti di vita con gli interventi di
esperti e incontri di formazione-formatori.
- Favorire occasioni per un dialogo autentico fra tutti gli stakeholders coinvolti.
- Sviluppare le capacità personali e sociali (Life Skills) per un’educazione alla
responsabilità fin dall’età scolare al fine di rendere ciascuno in grado di affrontare le
fasi, le scelte e le difficoltà della vita con la consapevolezza delle risorse, delle abilità
cognitive, emotive e relazionali personali e comunitarie a disposizione, del proprio ruolo
di protagonista che opera scelte e prende decisioni sul piano individuale e sociale.
- Incrementare l’autostima e la capacità di autocritica.
- Favorire il processo formativo con una molteplicità di interventi (prevenzione delle
tossicodipendenze, del disagio e della devianza, della dispersione scolastica,
potenziamento dell’orientamento scolastico), che permettano di esplorare nuovi
punti di vista, nuove soluzioni ed alternative, di sviluppare un pensiero “creativo” in
contrapposizione alla omologazione del gruppo e/o della cultura corrente.
- Essere solidali, soprattutto con chi si trova in condizioni di svantaggio.
- Creare reti di scuole per coordinare gli interventi coinvolgendo le agenzie formative
presenti sul territorio al fine di creare un valore aggiunto ad una scuola pubblica di
qualità.
- Pubblicizzare i temi di formazione con la produzione di materiali informativi in forma
cartacea e multimediale per la condivisione sia delle risorse strutturali sia delle
esperienze e professionalità.
- Realizzare un sito web di servizio con data-base delle risorse territoriali in tema di
prevenzione e promozione della salute, al fine anche del confronto tra i soggetti coinvolti.
- Organizzare momenti di visibilità delle esperienze sul territorio mediante conferenze,
mostre, manifestazioni
I servizi alle scuole:
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supportando i C.I.C. esistenti e stimolandone la costituzione nelle scuole in cui non esistono;
- raccogliendo dati e monitorando continuamente il progetto;
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favorendo la buona relazione tra studenti e docenti;
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orientando verso ambiti e competenze dell’extrascuola (medicina, servizi sociali, associazionismo, forze dell’ordine, ecc.)
I servizi alle famiglie:
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favorendo l’acquisizione di un linguaggio comune e condiviso su cui fondare la conoscenza reciproca genitori-docenti, genitori-figli;
insegnando a riconoscere il disagio sociale, le sue manifestazioni, gli indicatori e gli strumenti di analisi applicabili nella scuola;
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analizzando le risorse del territorio e coordinandole fra esse;
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costituendo gruppi di lavoro operativi sul territorio.
I servizi alla comunità:
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educazione alimentare per contrastare errati stili alimentari che vedono il diffondersi, tra i bambini e i giovani, obesità, ipertensione, diabete ecc. e prevenire la dipendenza da sostanze (alcool, fumo, droghe).
I servizi ai docenti:
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offrendo una formazione che consentisse loro di sostenere la continua e ossessiva domanda da parte della società di competenze sempre più particolari, specialistiche e nuove per affrontare e risolvere non tanto i problemi della scuola, quanto quelli della stessa società e superare la “disistima sociale” di cui sono oggetto, a livello sia civile che politico;
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facendoli interagire con altre realtà educative del territorio, capaci di fornire competenze, supporto, collaborazione in vista degli stessi obiettivi.
Gli obiettivi specifici:
Per la scuola primaria:
- promuovendo il benessere psicofisico dei bambini attraverso la narrazione delle proprie emozioni.
- fornendo agli insegnanti strumenti per leggere eventuali situazioni di disagio attraverso la lettura e la comprensione di disegni, testi dei bambini.
Per la scuola secondaria di primo grado:
-
informando e prevenendo dalle dipendenze da fumo, alcol, droga, gioco, ecc.;
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promuovendo l’apprendimento socio-affettivo e l’educazione sessuale;
Per la scuola secondaria di secondo grado:
- prevenendo e fronteggiando fenomeni di bullismo, tossicodipendenza e criminalità;
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migliorando e valorizzando il livello di comunicazione interpersonale;
- migliorando l’autostima giovanile attraverso la creatività.
Gli obiettivi indicati sono stati in maggior parte raggiunti.
Le azioni
Assi prioritari di intervento: comunicazione formazione prevenzione sviluppo della personalità.
- Il team della scuola polo ha proposto i temi/obiettivi specifici: disturbi dell’apprendimento per la scuola primaria, socio-affettività ed educazione sessuale per la scuola secondaria di primo grado e creatività e progettualità per la scuola secondaria di secondo grado .
- Sono stati promossi a vari livelli processi di sinergia tra le varie istituzioni del territorio ed è stato creato intorno alle scuole in rete un consenso reale da parte del territorio.
- Sono stati organizzati laboratori rivolti agli alunni, ai docenti e ai genitori. Con particolare attenzione ai temi su indicati. La formazione è avvenuta con il coinvolgimento di esperti.
- Il monitoraggio con azioni di sistema (osservazione diretta, contatto indiretto, raccolta dati in itinere, individuazione di situazioni critiche, restituzione dei dati raccolti) è stato regolare in modo da dare a tutti la possibilità di soddisfare le esigenze emergenti, per rendere efficace ogni azione delle scuole in rete.
Si è favorita la divulgazione a vari livelli (sul territorio, nel circuito di rete, nel circuito istituzionale) delle iniziative e dei progetti delle varie scuole.
La metodologia
- Per ogni scuola si è costituito un sottoteam con : 1 dirigente e 1 rappresentante comunale, 1 dirigente e 1 docente di riferimento scolastico e 1 rappresentante della Asl.
- Analisi dei bisogni formativi e selezione dei progetti presentati dalle scuole in rete(oltre 90).
- È stata tracciata una sintesi delle linee guida che orientavano le tematiche da approfondire nella fase operativa del progetto.
- Sono stati attivati processi di scambio e di condivisione, sia in fase progettuale, sia in fase di divulgazione di esperienze, creando una rete tra realtà che senza questo progetto non si sarebbero mai incontrate.
- La comunicazione è stata supportata anche della tecnologia che ha consentito il superamento delle possibili resistenze a mettersi in relazione in una dislocazione spaziale così ampia comunicativa, in cui scambio e confronto producono complessità e riduzione delle barriere.
Gli elementi propulsivi
Nonostante la novità e la complessità del progetto, si può dire che le scuole hanno risposto positivamente alle attività programmate, riuscendo anche a stimolare un confronto, professionale e umano, tra i docenti coinvolti. Inoltre, questa esperienza ha potuto contare sull'esistenza di progetti e strutture già consolidate, come gli "Sportelli di ascolto" comunali, in particolare quello di Molfetta.
Le zone d’ombra
Nonostante gli sforzi volti a mettere in rete i comuni e le Asl, di fatto la risposta non è stata positiva, eccetto che per le unità di Molfetta e di Giovinazzo. Il ricorso alla comunicazione telematica, per quanto importante, non può considerarsi sufficiente per la riuscita del progetto stesso. Si è rilevata anche la necessità di non limitare l’esperienza al progetto realizzato, ma di distribuire nel tempo lo studio delle stesse tematiche.
Le parole chiave dell'esperienza: sorriso, disponibilità, tempi compressi.
La tempistica dei progetti è pressante, spesso svincolata dall'esigenze e dalle scadenze della quotidianità della scuola. Ciò provoca un pesante stress sui docenti e un sovraccarico di lavoro. Per questi motivi, alcune scuole non riescono a rispettare i tempi di elaborazione e conclusione delle attività progettuali. Nonostante questi elementi di difficoltà e attrito, lavorando nell'ambito di tali esperienze si scopre il grado di apertura e disponibilità dei colleghi, il loro interesse e la loro competenza, e questo aiuta molto nell'affrontare con maggiore entusiasmo e consapevolezza non solo grandi progetti come "A scuola mi emoziono quando…", ma anche la faticosa routine del lavoro di professore.