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L’IDEA E LE LOGICHE

UN PATTO SOCIALE PER LA SALUTE

L’OSSERVATORIO PER LE POLITICHE GIOVANILI

Il progetto di Osservatorio per le politiche giovanili è promosso dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Bari e dal Comitato Tecnico Provinciale per l’Educazione alla Salute – legge 162/90, e si pone in ottica di "servizio" e di supporto alla rete di scuole e di attori sociali del territorio.

L’azione di sistema che auspichiamo prevede un forte investimento nella costruzione e definizione della rete di collaborazioni, interazioni e scambio con le scuole e con i diversi soggetti che all’interno dei territori d’appartenenza mantengono un alto livello di confronto.

Riteniamo quindi che l’Osservatorio, in quanto servizio riconosciuto da un mandato istituzionale, è inevitabilmente l’anello di congiunzione e lo snodo naturale per attivare, stimolare e mantenere attiva la complessa rete dei servizi costruita intorno alla necessità di individuazione di politiche e di progettazione di interventi educativi e di promozione della salute per i giovani.

In questa prospettiva l’Osservatorio è chiamato a investire risorse e competenze scientifiche per sviluppare collaborazioni significative nei territori.

Da qui la necessità di una concreta azione di investimento e potenziamento nella direzione dello sviluppo di una maggiore professionalità, costante formazione orientata all’acquisizione di nuove mappe di significato sul concetto di salute e di competenze nell’attivazione di luoghi e nella conduzione delle reti sociali per la promozione della salute.

Senza tralasciare, perché condizione irrinunciabile, il mantenimento del fronte operativo costruito sull’esperienza già maturata nella relazione, nella promozione e nell’accompagnamento di e con generazioni di adolescenti.

La nostra analisi parte inoltre dal presupposto che le reti esistono, anche se spezzettate, frammentate, poco stabili, a volte chiuse in piccoli recinti che poco dialogano e comunicano fra loro, in una sorta di auto-alimentazione, poco produttiva ed efficace a fronte di una complessità sociale che richiede apertura, creazione di ponti e di comunicazioni e scambi, di sinergie complesse e articolate per fronteggiare problemi che nessuna singola realtà può raggiungere e poter governare in assoluta autonomia.

La complessità e la frammentazione sociale da un lato, e la pluriappartenenza dei giovani a diversi ambiti e contesti di vita quotidiani, attraversati “entrando e uscendo”, spesso senza forti identificazioni e attaccamenti, dall’altro, richiedono una forte volontà e capacità della scuola e del territorio ad esprimersi in forma coordinata e sistemica, per non aggiungere frammentazione e separatezza, ma altresì sviluppare possibili percorsi per aprire dialogo, confronti.

L’Osservatorio, quindi, come sensore dei bisogni e dei desideri emergenti, servizio in grado di intercettare istanze ed esigenze, attivatore di reti, di sinergie tra soggetti diversi, aprendosi al territorio nella consapevolezza che il compito educativo di promozione della salute richiede capacità critiche e di connessione e non può essere assolto da un unico soggetto in forma esclusiva e prioritaria.

Questo permetterebbe la definizione del compito e del ruolo e consentirebbe di avere una struttura scientifica “leggera”, maggiormente efficace ed efficiente in grado di assumere funzioni di raccordo, monitoraggio, raccolta dati, formazione in quanto osservatorio privilegiato della realtà giovanile, costantemente alla ricerca di connessioni e sinergie con il territorio per costruire reti salde e investire nella direzione di sostenere un ruolo centrale nel costruire e mantenere reti a garanzia di processi che consolidano “patti sociali per la salute”, attraverso la strategia del saper “stare” sui problemi nei contesti con i soggetti, sulle rappresentazioni per costruire letture e analisi articolate e condivise.

Un Osservatorio che utilizza tale approccio, ed è la nostra proposta :

  • promuove attività che non si riflettano su se stesse, evitando cioè l’autoreferenzialità, a favore di una messa in rete con le scuole, la rete di scuole polo e gli attori sociali del territorio interessati o coinvolgibili;

  • parte dai bisogni e dai desideri sentiti e non da quelli attribuiti, ponendosi come una delle componenti educative di riferimento per gli adolescenti, anziché come il luogo dove le persone sono chiamate a riferire l’insieme dei loro bisogni per trovare la risposta esaustiva. Non serve dunque partire dalla sola analisi di dati statistici per costruire un intervento che risulterebbe “calato dall’alto”, incapace di tenere davvero conto dei bisogni e dei desideri sentiti;

  • si pone come luogo e spazio di mediazione e negoziazione tra altre realtà significative sul territorio, per costruire una visione condivisa del problema, e per elaborare progettualità articolate, attivando interventi integrati in risposta ai diversi bisogni sentiti;

  • non cede al “Mito del Coinvolgimento”e al “Mito della Partecipazione”, cioè non considera gli adolescenti ed il loro mondo come un contenitore vuoto da riempire con idee forza seducenti ed attrattive, ma neppure li sovrainveste di competenze e capacità nel riconoscere e legittimare i propri bisogni e i propri problemi. L’Osservatorio dunque si pone tra coinvolgimento e partecipazione, e interagisce nella relazione fra soggetti per la scoperta di aspettative reciproche e l’espressione dei propri bisogni e dei propri desideri;

  • esplora modelli di intervento possibili integrando da un lato la prevenzione re-attiva (accoglienza e sostegno), dall’altro la prevenzione pro-attiva (promozione della salute, del protagonismo e dell’aggregazione giovanile da e verso la scuola e il territorio). Gli adolescenti sono dunque considerati portatori di risorse, sia nell’agio che nel disagio, perché permettono di attivare la diffusione di una cultura giovanile che è parte integrante e integrata della scuola e della comunità.

L’Osservatorio intende così rappresentare per la scuola e il territorio: un sistema di ascolto, di servizi e di consulenza; un luogo di progettazione di casi integrati complessi; un centro di ricerca scientifica e di pratiche educative efficaci in tema.